La rilevazione sui matrimoni
La rilevazione sui matrimoni, di fonte Stato Civile, è stata istituita dall'Istat nel 1926; è un’indagine individuale ed esaustiva e ha per oggetto tutti i matrimoni della popolazione presente. Consente di analizzare il fenomeno della nuzialità in relazione alle principali caratteristiche socio-demografiche degli sposi.
La sua realizzazione si basa sul modello Istat D.3, compilato dall'Ufficiale di Stato Civile del Comune nel quale il matrimonio è stato celebrato. Il modello raccoglie notizie sul matrimonio e sugli sposi. Per ciascun evento si rilevano: la data, il rito di celebrazione (religioso o civile), il comune di celebrazione e il regime patrimoniale scelto dagli sposi (comunione o separazione dei beni). Le notizie rilevate per ciascuno sposo riguardano: la data di nascita, il comune di nascita, il comune di residenza al momento del matrimonio, il luogo di residenza futura degli sposi, lo stato civile precedente, il livello di istruzione, la condizione professionale, la posizione nella professione, il ramo di attività economica, la cittadinanza.
Le modifiche più recenti al modello sono state effettuate nel 1995, con l'inserimento della variabile sul regime patrimoniale, nel 1997 con il perfezionamento dell'informazione sulla cittadinanza, chiedendo di specificare, quando italiana, se "per nascita" o "acquisita" e nel 2018, con la rilevazione del Comune di nascita (precedentemente veniva rilevata solo la provincia), del nome e cognome degli sposi e con l’introduzione di un maggior dettaglio nelle classificazioni dello stato civile e del titolo di studio.
I dati raccolti attraverso la rilevazione sono stati pubblicati nell’Annuario di statistiche demografiche fino all’anno di rilevazione 1987 e, dal 1988 al 2003, nell’Annuario Matrimoni, separazioni e divorzi.
L'aggiornamento dei dati è accompagnato da una nota informativa che illustra i principali risultati (Il matrimonio in Italia dal 2004 al 2013, Matrimoni, separazioni e divorzi nel 2014 e nel 2015, Natalità e fecondità della popolazione residente nel 2016 e nel 2017, Matrimoni e unioni civili nel 2018 e Matrimoni, unioni civili, separazioni e divorzi dal 2019).
Glossario
Divorziati/e: Sposi/e che hanno ottenuto lo scioglimento del matrimonio ai sensi della legge 1 dicembre 1970.
Età media al 1° matrimonio: Età media dei celibi/nubili, ponderata con i quozienti specifici di nuzialità.
Età media al matrimonio per stato civile: Età media degli sposi/delle spose, ponderata con i quozienti specifici di nuzialità per età e per stato civile.
Già in unione civile (per scioglimento unione): Sposi/e che hanno ottenuto lo scioglimento dell'unione civile ai sensi della legge 20 maggio 2016 n. 76.
Indice (o tasso) nuzialità totale: Somma dei quozienti specifici di nuzialità degli sposi/delle spose per singolo anno di età, moltiplicati per mille.
Indice (o tasso) di primo nuzialità totale: Somma dei quozienti specifici di nuzialità degli sposi celibi/nubili per singolo anno di età.
Quoziente di nuzialità: Rapporto tra i matrimoni celebrati nell’anno e l'ammontare medio della popolazione residente, dello stesso anno, moltiplicato per mille.
Quoziente specifico di nuzialità: Rapporto tra gli sposi/le spose di età x e l'ammontare medio della popolazione residente maschile/femminile della stessa età, moltiplicato per mille. I quozienti specifici possono essere calcolati anche per stato civile.
Regime patrimoniale: il matrimonio instaura automaticamente il regime patrimoniale della Comunione dei beni (comunione legale), introdotta dalla Riforma del diritto di famiglia del 1975. Con la separazione dei beni (art. 215 Codice Civile), invece, ciascun coniuge conserva la titolarità esclusiva dei beni acquistati durante il matrimonio.
Rito civile: Il matrimonio con rito civile è il matrimonio celebrato in Comune, oppure presso una sala istituzionale che appartiene al Comune, davanti a un ufficiale di Stato civile.
Rito religioso: Il matrimonio con rito religioso è il matrimonio celebrato davanti a ministri di culto cattolico (disciplinato dal codice civile e regolamentato dagli accordi tra Santa Sede e Stato italiano - Concordato Lateranense del 1929) oppure ministri di culto di altra confessione religiosa ammessa dallo Stato Italiano.
Sposi al 2° matrimonio o successivi (percentuale): Matrimoni di vedovi/e, divorziati/e, già in unione civile (per decesso del partner) (dal 2018), già in unione civile (per scioglimento unione) (dal 2018) sul totale dei matrimoni.