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Anno 2019
File anno 2019 Tutti i dati del bilancio demografico mensile 2019 in una unica tavola File anno 2019 (zip)
Anno 2020
File anno 2020 Tutti i dati del bilancio demografico mensile 2020 in una unica tavola File anno 2020 (zip)
Anno 2021
File anno 2021 Tutti i dati del bilancio demografico mensile 2021 in una unica tavola File anno 2021 (zip)
Anno 2022
File anno 2022 Tutti i dati del bilancio demografico mensile 2022 in una unica tavola File anno 2022 (zip)
Anno 2023
File anno 2023 Tutti i dati del bilancio demografico mensile 2023 in una unica tavola File anno 2023 (zip)

Bilancio demografico e popolazione residente per mese

Il bilancio demografico mensile della popolazione fornisce, con dettaglio comunale e distinti per sesso, i dati aggregati riguardanti il movimento della popolazione residente avvenuto nel mese di riferimento: nascite, decessi, trasferimenti di residenza interni, movimento migratorio con l’estero, iscrizioni e cancellazioni anagrafiche per altro motivo.

A partire dai dati del 2019 il bilancio della popolazione residente tiene conto dei risultati del Censimento permanente della popolazione (cfr. Note).

In base alla legge anagrafica (Legge 1228/1954) tutta la popolazione avente dimora abituale in Italia deve essere iscritta in anagrafe (diritto/dovere). Per quanto riguarda i cittadini stranieri solo i regolarmente soggiornanti che ne facciano richiesta possono essere iscritti in anagrafe. Pertanto, i flussi conteggiati nella presente elaborazione fanno riferimento a tutti i residenti, sulla base del comune di residenza.

I dati del bilancio demografico mensile della popolazione sono diffusi a livello comunale e fanno riferimento alla situazione amministrativa dell’anno di riferimento. Ogni anno può modificarsi il numero dei comuni sia per la costituzione di nuovi comuni, prevalentemente per la fusione di comuni già esistenti e conseguentemente soppressi, sia perché alcuni sono inglobati in altri che non cambiano nome. Inoltre si possono verificare trasferimenti di comuni da una provincia/regione a un'altra. In questo caso, per le province/regioni interessate, la popolazione finale dell’anno precedente non coincide con quella dell’anno considerato.

Bilancio demografico e popolazione residente per mese

Acquisizione della cittadinanza italiana: la cittadinanza italiana si acquista in linea diretta per iure sanguinis, cioè se si nasce o si è adottati da cittadini italiani. In base alla legge n. 91/1992, lo straniero può acquisire la cittadinanza italiana per residenza continuativa (art.9) dopo dieci anni se extracomunitario, dopo cinque anni se rifugiato o apolide, dopo quattro se cittadino comunitario. È inoltre prevista l’acquisizione per matrimonio (art.5) con cittadino italiano e residenza in Italia da almeno due anni dalla celebrazione delle nozze. Per quanto riguarda il minore straniero, l’acquisizione può essere ottenuta per trasmissione dai genitori con lui conviventi, con la possibilità di rinuncia una volta divenuto maggiorenne (art.14). Infine, per lo straniero nato in Italia, che vi abbia risieduto continuativamente fino al raggiungimento della maggiore età, è prevista la facoltà di poter eleggere la cittadinanza italiana entro un anno dalla suddetta data (art.4, c.2).

Aggiustamento statistico: l’aggiustamento statistico è la somma di due componenti, il saldo delle poste relative a iscrizioni e cancellazioni anagrafiche per altri motivi e il saldo delle operazioni di sovra e sotto copertura censuaria. Prende corpo e visibilità nel bilancio demografico definitivo dell’anno, in seguito al rilascio dei dati dell’ultimo censimento permanente.

Cittadinanza: vincolo di appartenenza di un individuo a uno stato mediante il quale l’ordinamento giuridico ricollega pienezza dei diritti civili e politici.

Convivenza: insieme di persone che, senza essere legate da vincoli di matrimonio, parentela, affinità e simili, conducono vita in comune per motivi religiosi, di cura, di assistenza, militari, di pena e simili. Le persone addette alla convivenza per ragioni di lavoro, se vi convivono abitualmente, sono considerate componenti residenti della convivenza purché non costituiscano famiglia a sé stante. I principali tipi di convivenza sono: istituti d’istruzione, istituti assistenziali, istituti di cura pubblici e privati, istituti penitenziari, convivenze ecclesiastiche, convivenze militari e di altri corpi accasermati, alberghi, pensioni, locande e simili, navi mercantili, altre convivenze (ad esempio, case dello studente, dormitori per lavoratori eccetera).

Dimora abituale: il luogo in cui una persona trascorre normalmente il periodo di riposo giornaliero, indipendentemente da assenze temporanee per attività ricreative, vacanze, visite ad amici e parenti, affari, trattamenti sanitari o pellegrinaggi religiosi. Sono considerate come residenti abituali dell’area geografica in questione solamente le persone:

  • che hanno vissuto nel loro luogo di dimora abituale senza interruzione per un periodo di almeno dodici mesi prima della data di riferimento;
  • che si sono stabilite nel loro luogo di dimora abituale nei dodici mesi precedenti la data di riferimento con l’intenzione di permanervi per almeno un anno.

Laddove le circostanze di cui ai punti a) o b) non possano essere determinate, per dimora abituale si intende il luogo di residenza legale o dichiarata nei registri anagrafici.

Emigrato per altro Comune: persona che stabilisce la dimora abituale in un Comune per un periodo che si prevede essere di almeno 12 mesi, essendo stato precedentemente residente abituale in altro Comune.

Emigrato per l’estero: persona che stabilisce la dimora abituale all'estero per un periodo che si prevede essere di almeno 12 mesi, essendo stato precedentemente residente abituale in un Comune italiano.

Famiglia: insieme di persone legate da vincoli di matrimonio, unione civile, parentela, affinità, adozione, tutela, o da vincoli affettivi, coabitanti e aventi dimora abituale nello stesso Comune. Una famiglia può essere costituita anche da una sola persona. L’assente temporaneo non cessa di appartenere alla propria famiglia sia che si trovi presso altro alloggio (o convivenza) dello stesso Comune, sia che si trovi in un altro Comune italiano o all’estero.

Immigrato da altro Comune: persona che stabilisce la sua residenza abituale in un Comune per un periodo che si prevede essere di almeno12 mesi, essendo stato precedentemente residente abituale in un altro Comune.

Immigrato dall’estero: persona che stabilisce la sua residenza abituale in un Comune italiano per un periodo che si prevede essere di almeno12 mesi, essendo stato precedentemente residente abituale in un altro Stato.

Iscrizioni e cancellazioni anagrafiche per altro motivo: le iscrizioni riguardano persone erroneamente cancellate per irreperibilità e successivamente ricomparse e iscrizioni di persone mai iscritte in anagrafe a più di un anno dalla nascita; le cancellazioni riguardano persone cancellate per irreperibilità perché non risultate residenti in seguito ad accertamenti anagrafici.

Morte: la cessazione di ogni segno di vita in un qualsiasi momento successivo alla nascita vitale.

Nato vivo: prodotto del concepimento che una volta espulso o completamente estratto dal corpo materno, indipendentemente dalla durata della gestazione, respiri o manifesti altro segno di vita.

Numero medio di componenti per famiglia: rapporto tra la popolazione residente in famiglia e il numero delle famiglie.

Popolazione al 31 dicembre: popolazione conteggiata alla fine di ogni anno sulla base dei soli flussi della dinamica demografica naturale (nascite e decessi) e migratoria (interna e con l’estero). Trattasi di popolazione provvisoriamente rilasciata, in attesa di quella definitiva che scaturisce in seguito dal censimento, che non tiene conto né del saldo relativo alle iscrizioni e cancellazioni anagrafiche per altro motivo, né del saldo di sovra e sotto copertura censuaria.

Popolazione censita al 1° gennaio: popolazione censita al 31 dicembre dell’anno precedente, da cui riparte il conteggio della popolazione.

Popolazione censita al 31 dicembre: popolazione censita al 31 dicembre di ogni anno, aggiornata con i flussi demografici verificatisi nel corso dell’anno e con l’aggiustamento statistico.

Popolazione censita al 31 dicembre residente in convivenza: è costituita dalle persone aventi dimora abituale in convivenza, alla data di riferimento del Censimento.

Popolazione censita al 31 dicembre residente in famiglia: è costituita dalle persone aventi dimora abituale in famiglia, alla data di riferimento del Censimento.

Popolazione inizio periodo: popolazione conteggiata all’inizio di ogni mese sulla base dei flussi della dinamica demografica naturale e migratoria rilevati nel mese precedente.

Popolazione fine periodo: popolazione conteggiata alla fine di ogni mese sulla base dei flussi della dinamica demografica naturale (nascite e decessi) e migratoria (interna e con l’estero). Quando il dato è indicato come provvisorio, cioè si riferisce a una mensilità successiva alla data di riferimento dell’ultimo censimento, non tiene conto né del saldo relativo alle iscrizioni e cancellazioni anagrafiche per altro motivo, né del saldo di sovra e sotto copertura censuaria.

Saldo di sovra e sotto copertura censuaria: la differenza tra la sovra e la sotto copertura censuaria. Prende corpo nel bilancio demografico definitivo dell’anno, in seguito al rilascio dei dati dell’ultimo censimento permanente, congiuntamente al saldo per altri motivi.

Saldo migratorio con l’estero: differenza tra il numero degli immigrati dall’estero e il numero degli emigrati per l’estero.

Saldo migratorio interno: differenza tra il numero degli immigrati da altro Comune e il numero degli emigrati per altro Comune.

Saldo naturale: differenza tra il numero di nati vivi e il numero di morti.

Saldo per altri motivi: la differenza tra gli iscritti e i cancellati per altro motivo. Prende corpo nel bilancio demografico definitivo dell’anno, in seguito al rilascio dei dati dell’ultimo censimento permanente, congiuntamente al saldo di sovra e sotto copertura censuaria.

Saldo totale: differenza tra la popolazione censita al 31 dicembre e la popolazione censita al 1°gennaio dell’anno di riferimento.

Sotto copertura censuaria: insieme degli individui rilevati come abitualmente residenti nelle operazioni censuarie ma non iscritti in anagrafe.

Sovra copertura censuaria: insieme degli individui iscritti in anagrafe ma non rilevati nelle operazioni censuarie come abitualmente residenti.

Unità in più/meno dovute a variazioni territoriali: numero di variazioni di popolazione dovute a eventi in grado di modificare le unità amministrative e le relative circoscrizioni territoriali per scambi di porzioni di territorio tra Comuni. Tutte le variazioni territoriali sono avvalorate da un provvedimento legislativo o amministrativo (esempio: legge regionale), pubblicato su un documento istituzionale ufficiale (esempio: gazzetta, bollettino regionale).

Bilancio demografico e popolazione residente per mese

Nota metodologica

Il bilancio demografico mensile fornisce, con dettaglio comunale, i dati aggregati riguardanti il movimento della popolazione residente avvenuto nel mese di riferimento: nascite, decessi, trasferimenti di residenza interni, movimento migratorio con l’estero, iscrizioni e cancellazioni anagrafiche per altro motivo.

In base alla legge anagrafica (Legge 1228/1954) l’individuo avente dimora abituale in Italia deve essere iscritto in anagrafe (diritto/dovere). Il cittadino straniero può avanzare richiesta di esservi iscritto solo se regolarmente soggiornante. Pertanto, i flussi conteggiati nella presente elaborazione fanno riferimento a tutti i residenti, sulla base del Comune di dimora abituale.

Unità di rilevazione e di analisi sono i 7.896 comuni attivi al 22 gennaio 2024.

I dati diffusi a livello comunale fanno riferimento alla situazione amministrativa dell’anno di riferimento. Ogni anno il numero dei Comuni può modificarsi per la costituzione di nuovi o per la soppressione di preesistenti. Prevalentemente, la costituzione di nuovi Comuni avviene per fusione di due o più Comuni preesistenti, ma non sono rari i casi di nuovi Comuni costituiti da parti di territorio distaccatesi da uno o più Comuni. Può, infine, sussistere la circostanza di Comuni soppressi in quanto inglobati in un altro che non cambia a sua volta denominazione. Inoltre, si possono verificare trasferimenti di Comuni tra Province o Regioni.

Il bilancio demografico viene diffuso ogni anno in due modalità e tempi:

  1. in modalità provvisoria a circa tre mesi dal termine dell’ultimo periodo di riferimento;
  2. in modalità definitiva a completamento delle operazioni di riallineamento statistico con le risultanze del Censimento permanente della popolazione e delle abitazioni.

BILANCIO DEMOGRAFICO PROVVISORIO

Viene rilasciato abitualmente entro il primo trimestre successivo alla data di riferimento, per consentire un primo rapido ritorno delle informazioni demografiche di base all’utenza. La base dati ad ogni aggiornamento mensile viene consolidata anche rispetto ai mesi precedenti per tener conto degli eventi recuperati successivamente alla precedente diffusione.

Il flussi anagrafici di ogni Comune sono elaborati aggregando i microdati della dinamica demografica che l’Istat acquisisce attraverso le notifiche inviate dai Comuni al sistema amministrativo Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente (ANPR, https://www.anpr.interno.it/). Tali informazioni, sottoposte ad alcune operazioni di controllo/correzione basilari, concorrono a ottenere a fine anno provvisoriamente a calcolo la popolazione al 31 dicembre, aggiornando l’ultima popolazione ufficialmente censita. Nel bilancio mensile provvisoriamente rilasciato comportano conteggio le sole poste “reali”, vale a dire nascite, decessi e trasferimenti di residenza interni e con l’estero. Le poste relative alle iscrizioni e alle cancellazioni per altro motivo, pur diffuse, non contribuiscono al calcolo della popolazione provvisoria di fine anno, stante la necessità di accertare una serie di controlli di qualità su tali informazioni lungo un arco di tempo maggiore, anche in relazione alle successive operazioni di Censimento.

BILANCIO DEMOGRAFICO DEFINITIVO

Il flussi anagrafici di ogni Comune provengono dai microdati della dinamica demografica che l’Istat acquisisce attraverso le notifiche inviate dai Comuni al sistema amministrativo Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente (ANPR, https://www.anpr.interno.it/). Tali informazioni concorrono, unitamente alle operazioni riguardanti il Censimento permanente della popolazione, alla definizione del calcolo della popolazione residente di ciascun Comune al 31 dicembre.

In particolare, la prima fase del processo produttivo aggiorna a calcolo la popolazione a fine anno, a partire da quella a inizio anno e dai flussi demografici annuali, alimentando a livello di singolo individuo la cosiddetta ANagrafe VIrtuale Statistica (ANVIS). L’ultimo aggiornamento di ANVIS, quindi, determina una popolazione a fine anno che altro non è che l’aggiornamento della penultima popolazione censita con i soli segnali di tipo anagrafico. Tale aggiornamento viene costruito in base a una logica di coerenza stock-flussi prendendo a riferimento, rispetto ai secondi, la loro data di evento piuttosto che quella di registrazione. A fine operazioni di ANVIS viene così popolato il Registro Base degli Individui (RBI), il contenitore fisico e logico di tutti gli individui per i quali si siano registrati “segnali amministrativi” di presenza sul territorio nazionale nell’ultimo anno (a prescindere dalla loro effettiva residenza o meno), apponendo il “flag residente” su tutti gli individui confermati da ANVIS.

La seconda fase del processo produttivo, invece, riguarda più nello specifico le operazioni di censimento. Attraverso uno specifico Archivio Integrato di Dati Amministrativi (AIDA), che riunisce nell’insieme tutte le fonti amministrative a disposizione dell’Istat, le stesse che alimentano in prima battuta il RBI, si ricercano longitudinalmente nel tempo segnali continuativi di presenza sul territorio. Dal confronto, in particolare, tra il sistema AIDA e il RBI emergono le seguenti situazioni:

a) cittadini “residenti” (cioè iscritti in anagrafe) e “censiti” (confermati da AIDA) in quanto possessori di forti segnali di dimora abituale;

b) cittadini “residenti” e “non censiti” in quanto senza sufficienti segnali di dimora abituale, il cui insieme dà luogo alla cosiddetta “sovracopertura anagrafica”;

c) cittadini “non residenti” (cioè non iscritti in anagrafe) e “censiti” in quanto possessori di forti segnali di dimora abituale, il cui insieme dà luogo a sua volta alla cosiddetta “sottocopertura anagrafica”;

d) cittadini né “residenti” né “censiti” come tali, individui cioè presenti in entrambi i DB ma senza sufficienti segnali di residenza continuativa, né dal versante anagrafico né da quello delle altre fonti amministrative.

Nell’insieme, l’aggregazione degli individui sottocoperti (punto c) e quella dei sovracoperti (punto b) contribuisce alle operazioni di conteggio finale, la loro differenza rappresentando il cosiddetto “saldo censuario” di ciascun Comune. Tale “saldo censuario” rappresenta pertanto una posta di bilancio additiva, il cui segno positivo o negativo che possa essere, concorre alla dinamica demografica annuale.

Per una questione meramente espositiva, tuttavia, che punta a mettere in risalto nel bilancio che viene diffuso le poste demografiche “reali” (nascite, decessi, trasferimenti di residenza) piuttosto che quelle di natura amministrativa (iscritti e cancellati anagrafici per altro motivo) o quelle di correzione censuaria (sovra e sotto copertura) ciascuna tabella riporta l’indicatore “aggiustamento statistico”. Quest’ultimo rappresenta la somma del saldo per altri motivi (iscritti-cancellati) e del saldo censuario (sottocopertura-sovracopertura).